Vicenza, tira aria di rivoluzione. La situazione in casa biancorossa dopo l’uscita dai playoff

Vecchi è ai saluti e pure Matteassi, ma al momento non ci sono certezze

E’ stata una batosta per tutti: tifosi, città, società, squadra. Ora sono tante le domande che riguardano il futuro del Vicenza. Da dove si ripartirà? E soprattutto da chi, con chi? E Renzo Rosso continuerà ad investire, a mettere energia, a sognare un futuro roseo per il Lane? La notizia che ha iniziato a circolare, sul possibile addio di Rosso, è per il momento solo un’indiscrezione. Che però spaventa e fa riflettere. I tifosi per il momento restano col fiato sospeso in attesa di novità.

Intanto cerchiamo di mettere un po’ d’ordine sui vari ruoli all’interno del Vicenza.

Il diesse

Il direttore sportivo Luca Matteassi, in scadenza a giugno, non ha ricevuto il rinnovo del contratto e lascerà il suo incarico. Per il ruolo di direttore sportivo, si fa il nome dell’ex biancorosso Giorgio Zamuner, ex Padova, Spal, e Trento.

L’allenatore

Stefano Vecchi è dato in partenza verso l’Inter U23, destinazione già accostata a lui da settimane e sempre più vicina alla conferma ufficiale. Purtroppo non sono bastati al tecnico bergamasco i tantissimi punti conquistati in una stagione e mezza. Alla fine il Lane non è riuscito a tornare in serie B. Sul fronte panchina, si cominciano a delineare le prime indiscrezioni. Ci sarebbe stato un primo contatto tra il club e Mimmo Toscano, attualmente legato al Catania. Ma non è l’unico nome: in lizza anche Attilio Tesser, che ha fatto conquistare sul campo alla Triestina una salvezza insperata.

 

23 risposte

  1. Rosso investe, per attività extra moda, per visibilità o ritorno economico. Ha defraudato del titolo il Bassano per portarlo al Vicenza pur rimanendo in serie C, solo perché costava poco ed aveva un bacino di tifosi maggiore.
    Quindi niente amore per il Bassano e tanto meno per il Vicenza. Solo immagine voleva!
    Certo i risultati non lo confortano ma, non penso possa o voglia accettare di vendere e fare la figuraccia del “perdente”. Aspetterà di arrivare almeno in “B” per ottenere una valorizzazione economica maggiore e lasciare da vincente, giustificando il tutto per la stanchezza a continuare.

  2. Per come la vedo io.
    Vicenza , Milan, Ferrari f1. Cosa manca?
    LA PASSIONE, la cosa che ti fa vincere , crederci, la cosa che ti fa lottare.
    Non vedo niente di tutto questo.

  3. E per chiudere definitivamente questa discussione sulle responsabilità di questa, e precedenti, disfatta invito tutti a leggervi sul sito del GDV i comunicati della curva Sud e del CCCB

  4. Se avesse preso solo x business avrebbe mollato visto ci rimette….ha perso perché ha fiutato l’affare a zero….e ha detto peggio non può andare…..ma non aveva fatto conto con la professoressionalita che ci vuole….

  5. Pertinente disamina di Alessandro!!! Bravo! Aldilà che nel calcio si gioca contro altri soggetti che hanno la stessa voglia e gli stessi obiettivi tuoi, ma solo uno li raggiunge!!! In Italia Non abbiamo la cultura della sconfitta! E questo è un male: contro il Crotone abbiamo giocato meglio e abbiamo avuto meritatamente il pass, con la ternana abbiamo subito ed è stato giusto passassero loro… in campionato eravamo più forti noi, ma è passato il Padova… questo è il calcio, questo è lo sport! Chi perde non sempre è un fallito!

    Certo, al procuratore di Rolfini, che non so chi sia, quattro sberloni glieli darei molto volentieri!!!

    1. Cultura della sconfitta significa principalmente saper riconoscere i meriti dell’avversario e/o i demeriti propri e mi pare che, almeno su questo sito, nessuno di noi si sia tirato indietro dal farlo.
      Perdere ci sta, ci mancherebbe, ma credo che sia più che legittimo essere stufi di perdere, soprattutto quando sono sempre e solo i tifosi ad essere presenti a fianco della squadra. Mi ridomando: c’erano i Rosso a Terni ? Se c’erano perché non si sono presentati in sala stampa a metterci la faccia? Questa sarebbe stata una dimostrazione di cultura della sconfitta, che deve essere proprietà di tutti.
      Non facciamo poi paragoni fuori luogo. Inutile che ricordi dove Pieraldo aveva portato il Vicenza in sette anni.
      Ho già scritto altre mie considerazioni su questa proprietà e non intendo ripetermi oltre

      1. In campo a Terni sono scesi i giocatori! Mr Vecchi li ha preparati e caricati come per un allenamento.Della serie prenditela ,/ prendiamocela con loro. E se R.R. si fosse stancato e non ci fosse nessuno disposto ad acquistare il Lr Vicenza? A te ed altri la risposta … Alè Vicenza sempre!

    2. Mariano, la cultura sportiva ce l’abbiamo, e abbiamo anche spirito critico, nelle sconfitte e anche nelle vittorie. Il grosso problema qui a Vicenza, è che alla fine vincono sempre gli altri, nonostante possiamo vantare la tifoseria nettamente più calda, passionale e partecipativa di tutte. Ci dev’essere un errore da qualche parte….

  6. Alessandro, il tuo parere è rispettabilissimo ci mancherebbe. Ma io, come tutti qui, sento la stessa musica da sette anni oramai…parole roboanti e solenni sberle in faccia in campo. RR riuscirà anche a convincere il pubblico che le sue magliette e i suoi jeans sono i più belli sul mercato , ma ai tifosi biancorossi non la racconta più ormai. Nemmeno sulle magliette, visto quello che accadde con la maglietta ICON…tralascio di commentare il seguito che ebbe quel coro della curva….

    1. D’ accordo si tutto Giampietro…..la competenza la paghi…. e parlo dal magazziniere El giocatore…..e soprattutto co vuole anche na buona dose di fortuna a volte

  7. La batosta di mercoledì sera era preannunciata. In realtà la partita con la Virtus Verona ha decretato la fine dei sogni e ha fatto vedere la realtà. Bisogna cambiare profondamente, perché chi ha ben fatto nel girone di ritorno 2023/2024 ha di fatto fallito la stagione 2024/2025. La tifoseria è sempre stata più che vicina alla squadra, ma per contro, dirigenza, allenatore e soprattutto giocatori, molti dei quali sopravvalutati e/o a fine corsa, non sono stati all’altezza del compito assegnato e ora anche la pazienza della tifoseria stessa è giunta al termine. Se Rosso dovesse uscire ora farebbe una figuraccia epica, ma se resta deve capire che deve investire meglio e soprattutto quel qualcosa in più che non ha mai fatto. Attendiamo gli sviluppi…

  8. Caro Nico…se questo è business per Renzo Rosso, sempre in perdita, a volte più e a volte meno. I guadagni si fanno in A. Lo sa bene anche lui.
    Credo proprio, che a lui di stare in C e perderci economicamente e fare brutte figure non piace e non gli conviene.

    1. Anche no, grazie!
      Rimani e facciamo grande il Lane… non c’è paragone con qualche anno fa e le tribolazioni prefallimento!!! Avere la memoria corta non fa bene, caro amico biancorosso.
      RR continua, persevera e vedrai che prima o poi il vento cambia! Come è successo con Pieraldo!! Forza Lane

      Fra l’altro il prefisso Ross porta bene Paolo rossi, Lanerossi, Renzorosso!

  9. 30 anni di calcio e sempre, di fatto, serie C (tra Bassano e Lane): i fatti dicono che la società non ha mai imparato dagli errori commessi (e tutti, specialmente nel calcio, possono commetterne, ci mancherebbe), questo è, secondo me, l’aspetto più grave.

    1. L’errore basilare, almeno per ciò che si è visto a Vicenza, è il complesso di superiorità che Rosso, forte dei suoi successi imprenditoriali nella moda, ha sempre avuto.
      Ma il calcio è un’altra cosa. E’, come tutti gli sport, terreno per persone toste, umili, che fanno anni di sacrifici per l’obiettivo. Persone di poche parole e, spesso, tanti fatti.

      1. Non sono d’accordo: nel tessile Rosso è un imprenditore e si è costruito la sua fortuna, nel calcio è un investitore, la direzione operativa è affidata ad altri. Le uniche responsabilità che si possono attribuire alla proprietà sono o di non aver investito abbastanza, e di sicuro non è questo il caso, o di aver affidato la direzione generale e sportiva a management non all’altezza, ed è questo il caso.

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