Queste le dichiarazioni di Stefano Vecchi dopo il 2-2 con l’Atalanta under 23.
“Un primo tempo non all’altezza, inaccettabile. Non c’era nessun segnale che poteva farci pensare a un impatto così sottotono da parte soprattutto dei giocatori che, per esperienza e carisma, devono tenere alta la testa e sostenere la squadra, in momenti complicati. Invece, sono stati i primi ad abbassarla e a subire la situazione. Oggi un primo tempo inaccettabile. Nella ripresa c’è stata una grande reazione, segno che questa squadra non molla mai ed è un segnale che ci portiamo dietro dall’inizio. Possiamo anche subire la qualità tecnica dell’avversario ma non l’impatto fisico, morale, emotivo e caratteriale contro una squadra di grande qualità, che quando attacca ti mette alle strette e, invece, l’abbiamo subita.
Motivazioni per cui è accaduto? E’ incomprensibile. In una situazione di questo tipo mi prendo le mie responsabilità, se la squadra che va in campo fa quel primo tempo l’allenatore non si può nascondere. Però ci vorrebbe anche il sostegno di qualcuno in campo, che la squadra la deve tenere e oggi sono rimasto veramente molto deluso sotto questo punto di vista. L’atteggiamento del primo tempo non è da squadra vincente.
Filo conduttore nelle prestazioni in trasferta? Non credo, perché cos’è cambiato nel secondo tempo rispetto al primo. Il campo è lo stesso, gli avversari anche, ma abbiamo spinto e vinto i contrasti, recuperando una partita sotto di 2-0, è una questione mentale. Se fuori casa possono esserci maggiori difficoltà è logico, ma vanno superate con l’atteggiamento e il carattere. Se qualcosa sono riuscito a trasmettere alla squadra sul fatto di non mollare, probabilmente manca qualcosa, anche da parte mia, nel fare in modo che certe prestazioni non accadano. Oggi è stato il peggior primo tempo da quando alleno il Vicenza. Siamo arrivati a questa partita recuperando 3 punti sul Padova, con prestazioni importanti, con una squadra che in settimana non ha dato segnali, anche sotto il profilo dei dati che parametriamo. C’è qualcosa di non vincente in testa, vedremo di farlo scattare.
Da parte di qualcuno? No, da parte di tutti. Primo tempo indecoroso. Non esiste per come arrivavamo a questa partita: il primo responsabile, se vanno in campo i giocatori spenti, è l’allenatore, dopo però voglio capire di chi mi posso fidare. Perché a questo punto, un primo tempo così in questo momento, non può essere dovuto al giocare fuori casa, al momento di tensione del dover fare il risultato: la cattiveria bisogna metterla. Da parte di qualcuno, nel primo tempo, non c’è stato e non l’accetto, poi io devo essere capace di trovare delle soluzioni o mettere in campo giocatori diversi.
Scelte diverse in futuro? Non abbiamo fatti molti cambi, in campo ci sono quelli che ci hanno portato fino a qui, ma in questi momenti non possono diventare inaffidabili. Abbiamo bisogno di difensori che difendano, di attaccanti che lottino, di centrocampisti che facciano l’uno e l’altro e questo nel primo tempo non si è visto. Ronaldo? Non possiamo fare affidamento solo ed esclusivamente su Ronaldo, in una settimana nella quale poi abbiamo tre partite, in una sua situazione fisica non ottimale. Poi lui è straordinario e lo sappiamo, però mancano ancora 8 partite alla fine e non possiamo pensare di metterlo in campo per 95 minuti ad ogni partita. La mia idea era di fargli fare una mezz’ora, permettendogli di entrare in un momento nel quale gli avversari avrebbero abbassato un po’ il ritmo.
Giovedì? La squadra ha comunque dimostrato di non mollare ed è un tratto distintivo di questa squadra e un’impronta che credo di aver dato a tutto il contesto. Giovedì sera andremo in campo per vincere”.
4 risposte
d accordo con giampietro e mar mar,i nodi vengono al pettine.vecchi dimostra di essere un mediocre,non sapendo minimamente cambiare modulo e perseverare negli errori.cari tifosi,siamo messi male,ma questo lo dico da agosto..
Lancio una provocazione.
Da settimane, se non di più, si è sentito parlare di gruppo compatto, unito, addirittura di famiglia. Ora, di punto in bianco, l’allenatore se ne esce dicendo che deve capire di chi si può fidare. Questa affermazione suona in palese contrasto con l’immagine di gruppo coeso che ci è stata proposta a più riprese dagli addetti ai lavori. Anche le parole di Ferrari, appena pubblicate, lasciano trasparire la possibilità che non sia tutto oro quello che luccica. Fosse realmente così ci si deve preoccupare molto di più che non per le capacità dei singoli giocatori, che personalmente reputo comunque all’altezza della situazione. Non posso che ribadire il mio forza Vicenza
Vabbeh, Campionato deciso, il nostro rendimento esterno ci condanna al secondo posto, il Padova fuori casa ha saputo fare meglio di noi, e questo fa la differenza. Però caro Vecchi, mi permetto di dirti che errare è umano ma perseverare è diabolico, e un bel po’ di diavoleria, con le tue formazioni da trasferta, tu la metti. Le lezioni di Trieste e soprattutto di Salò non sono servite a nulla, è stato desolante vedere un Vicenza come quello del primo tempo, sotto di due gol e costantemente dominato sul ritmo; oggi non abbiamo perso (ma questo pari equivale ad una sconfitta), solo perché questi erano meno forti della Feralpi. In certi campi il trequartista te lo tieni in panchina perché non serve a nulla; la grande squadra sa difendersi con ordine e colpire con cinismo, e noi fuori dal Menti non lo sappiamo fare con criterio. A tua parziale discolpa il fatto che a gennaio la società non ha preso un difensore esperto, manca terribilmente. Resta il fatto che se ci approcceremo agli inevitabili Play Off con questo spirito rischiamo di uscirne subito. Andare a giocarcela in certi campi del sud con questo atteggiamento fa pensare che è meglio programmare la prossima stagione….
Io aggiungo, caro Vecchi, che avresti dovuto parlare di prestazione indecorosa già dopo Trieste, forse non avremmo toppato Salò. Ed invece lapartita di oggi ne è stata la fotocopia, sia pur con un esito leggermente diverso ma dagli effetti uguali. Se non lo capisci tu il motivo perchè la squadra scende in campo in questo modo, qualche problema evidentemente c’è. Dici che non c’è la mentalità vincente. Io la chiamo mancanza di umiltà. L’umiltà bisogna trovare per poter credere e sperare in esito positivo dei playoff, ora inevitabili.