
Il gesto di Teodorczyk al momento della sostituzione fotografa il momento difficile della squadra
Con la Ternana si era visto un Vicenza vivo, gagliardo e cinico. A Monza una squadra piena di lacune, coriacea per un tempo e nonostante l’inferiorità numerica, ma fragile al primo affondo. Contro il Parma, il Lane ha giocato senza il coltello tra i denti. Diciamolo chiaro: se giochi così non puoi pensare di vincere le partite. E neanche di pareggiarle. Sostanzialmente è mancato lo spirito della battaglia ma non solo. Tanti, troppi gli errori tecnici (aspetto che ha sottolineato anche Brocchi a fine gara) in ogni reparto. Passaggi corti errati, lanci lunghi diretti agli avversari, mancanza di intesa tra i giocatori. Così non ci si salva. Così non si vince con l’Ascoli, ospite al Menti domenica. Che poi, neanche un punto lo fai giocando così con i marchigiani.
La strada è tutta in salita per i biancorossi e il loro tecnico. La tifoseria ha dato come sempre il suo contributo in termini di sostegno ma la pazienza va esaurendosi. Iniziano ad essere mal sopportati certi atteggiamenti. Quando Teodorczyk, autore di una prova davvero brutta, si è tolto con stizza la maglia uscendo dal campo, la Curva l’ha beccato, intonando “La maglia che indossate, onorate”: un messaggio chiaro che è anche spia di stanchezza, rabbia e frustrazione. Perchè 21 punti, in un campionato non irresistibile, soprattutto per quel che riguarda la parte destra della classifica, sono davvero pochi. E la squadra che dovrebbe lottare per non retrocedere è l’emblema della pochezza. Ahinoi. Coraggio Vicenza, non è finita. Ma il tempo stringe.
