
L’esterno, arrivato nell’ultimo giorno di mercato, si presenta così ai tifosi del Lane
“Dopo una stagione negativa sia personalmente che di squadra, per il Vicenza, c’è voglia di riscatto e di far vedere che la scorsa stagione è stato un piccolo inciampo. C’è voglia di fare una grande stagione – sono le prime dichiarazioni di Federico Valietti, classe 1999, che poi ha parlato del suo ruolo -. Ho già giocato da quinto, sia nelle giovanili dell’Inter, che il primo anno che sono uscito, a Crotone, mentre lo scorso anno giocavo in una difesa a quattro quindi mi sono adattato come terzino. Lavorerò per mettermi a disposizione della squadra e del mister. C’è anche la possibilità che giocherò anche come braccetto di destra, me lo hanno detto sia il direttore che il mister”.
Con la maglia numero 2 sulle spalle ha già fatto il suo esordio in biancorosso, contro la Pro Sesto: “Il numero non ha un significato, avrei voluto il 4, perché il mio idolo da sempre è Javier Zanetti. La trattativa? Non è nata l’ultimo giorno di mercato, Balzaretti mi aveva già cercato a gennaio. Sono contento di essere qui e che si sia fatto un investimento su di me, con un prestito biennale e il mio obiettivo è impegnarmi per diventare di proprietà del Vicenza“.
“Già dai primi giorni ho visto un ambiente carico con una tifoseria molto importante e presente, questo ci darà una spinta in più – ha detto Valietti parlando anche in vista del match di sabato contro i biancoscudati -. Sarà una partita molto importante, che stiamo preparando bene. Pur essendo un derby dobbiamo stare tranquilli, perché è pur sempre una partita undici contro undici”.
“Murgita? Lo ringrazio moltissimo, mi ha sempre trattato bene e spero di fare almeno un minimo di quello che ha fatto qui a Vicenza – ha concluso il nuovo giocatore biancorosso che viene da Pordenone -. Il Pordenone? Sicuramente è una squadra strutturata, con un allenatore esperto come Di Carlo per la categoria e sicuramente sarà una di quelle che lotterà per stare al vertice e salire subito di categoria. Ma ce ne sono tante altre, tra cui ovviamente noi”.
