Il presidente dell’Arzignano si è raccontato al Giornale di Vicenza
Il leit-motiv di Lino Chilese, presidente di un Arzignano che ha compiuto l’impresa della qualificazione ai playoff, è stato “dobbiamo essere una squadra di operai”. Un’affermazione che viene dalla sua storia personale, di uno che è cresciuto tra la fabbrica e il campo da calcio, arrivando ad essere proprietario della sua azienda e presidente del Grifo, come ha raccontato nell’intervista al Giornale di Vicenza.
Grinta in campo, calma negli spogliatoi e scegliere le persone giuste. Sono le tre regole del patron gialloceleste che, in attesa di giocare i playoff, sulla stagione in corso ha detto: “Quest’anno, quando abbiamo perso delle gare, ci siamo ricompattati, se resti unito non ti ferma più nessuno. E questa filosofia me la porta da sempre in azienda. Dopo la retrocessione della prima esperienza in C siamo diventati più forti. La vittoria con il Vicenza? Abbiamo vinto perché avevamo un’anima. Tre bellissimi gol e una partita perfetta contro una squadra che un’anima non ce l’aveva”.
Una squadra affiatata: Chilese ha definito il diesse Serafini e il dg Togni dei figli e, sulle pagine del GdV, si è complimentato con il suo tecnico, Giuseppe Bianchini. Sul futuro ha detto: “Quello che conta è la continuità. Se l’Arzignano si consolida il C tutto diventa più forte. La società, il settore giovanile, un territorio che abbiamo risvegliato, i rapporti con gli altri club, primo fra tutti il Vicenza, perché questo è il posto ideale dove valorizzare i giovani”.
Complimenti ai gialloazzurri..