In una lunga intervista rilasciata al Giornale di Vicenza il diesse ha raccontato obiettivi e sogni
“Lavorare con il Vicenza è un sogno? È già un sogno lavorare in questo mondo a livello professionistico, poi ovviamente da vicentino doc che andava in curva e ama i colori biancorossi… Se ci saranno le condizioni giuste in futuro vedremo. Ma ad Arzignano sto benissimo e ho ancora 3 anni di contatto”. Si conclude così la lunga intervista di Mattia Serafini pubblicata dal Giornale di Vicenza, in cui il direttore sportivo dell’Arzignano si è raccontato a 360 gradi.
Dalla collezione di figurine, all’esperienza come giornalista, fino all’arrivo tra i professionisti: il percorso di Serafini è iniziato calcisticamente parlando a Chiampo. Poi la chiamata di Chilese: “la svolta”, l’ha definita. Oggi il diesse del Grifo ha le idee molto chiare su come ingaggiare un giocatore: “Bisogna capire che il giocatore è un essere umano, valutare la persona vale quanto il giudizio tecnico. Personalmente odio il computer, lo uso solo per guardare le partite nelle piattaforme per il resto faccio ore di macchina per assistere alle partite, osservare i giocatori dal vivo e annoto tutto sul mio block notes. Poi voglio sapere tutto di loro, bere un caffè insieme”.