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Brocchi al termine di Vicenza-Pordenone: “L’importante era vincere, la squadra ha lottato fino all’ultimo”

Il tecnico biancorosso al termine della vittoria del Menti contro il Pordenone, ha commentato la partita dei suoi. Tre punti fondamentali, che tengono in vita il Lane.

Riguardo la sofferenza nel secondo tempo Brocchi ha detto: “Nel finale il Pordenone poteva far male, ma la verità è che non abbiamo subito niente. L’occasione di Deli è stato un tiro sbagliato che per fortuna è andato sulla traversa, nel secondo tempo c’è stata un po’ di apprensione da parte dei ragazzi per il fatto di dover vincere a tutti i costi, questo ha provocato un po’ di timore e tensione sul alcune situazioni. Ma credo sia normale: non abbiamo ancora la maturità per chiudere il primo tempo come quello contro il Pordenone e chiudere avanti di due gol, anche se l’avremmo meritato. Però era importante vincere e la squadra nonostante le tante difficoltà ha lottato fino all’ultimo secondo quindi questo è un aspetto importante: dice quanto stiamo lavorando sulla coesione e sullo spirito che mettono in campo i ragazzi“.

Sui cambi tra primo e secondo tempo: “Dopo pochissimi minuti Bruscagin è stato ammonito, non so come mai, e loro furbescamente hanno portato Zammarini dalla sua parte per fargli prendere il secondo cartellino. Noi non potevamo permetterci di rimanere in undici, per questo ho fatto il cambio, nonostante sappiamo che Cappelletti non è ancora al top. Lo stesso per Bikel, che ha preso anche un colpo“.

Riguardo l’assenza di Davide Diaw il tecnico ha detto: “Ha pesato, perché siamo stati costretti a chiedere a Teodorczyk di stare in campo 90 minuti e ancora lui non li ha sulle gambe, soprattutto per il problema alla spalla che si porta avanti. Sta giocando perché il ragazzo ha un gran carattere e ha avuto un forte impatto sulla squadra. Purtroppo ci sono diversi giocatori che non sono in perfetta condizione e stanno dando più di quello che potrebbero, e questa è una bella cosa“.

Su Ranocchia Brocchi non ha dato buone notizie: “Purtroppo non sta bene, paradossalmente non ha avuto il problema dove lo aveva. Abbiamo cercato di gestirlo in questo periodo, purtroppo però non è bastato. Nei prossimi giorni capiremo di che entità è il suo infortunio muscolare, però molto probabilmente non sarà a disposizione per le partite di mercoledì e di domenica“.

Sulla vittoria del Cosenza contro l’Alessandria: “Logicamente tra le due se doveva vincerne uno era meglio che vincesse il Cosenza, in ogni caso penso che in questo momento per noi il risultato ideale delle squadre che inseguiamo sarebbe sempre il pareggio. Per noi era importante vincere, dobbiamo prima pensare a noi stessi, gli altri è inevitabile guardarli, ma se non facciamo risultati noi, gli altri possono vincere, perdere o pareggiare e sarebbe lo stesso“.

E Brocchi ha sottolineato anche il clima in casa Vicenza: “In spogliatoio c’è uno spirito positivo. Intanto perché abbiamo fatto cinque risultati utili consecutivi, poi quando arriva la vittoria mette in risalto anche i pareggi. Tutto quello che facciamo non è mai abbastanza, se avessimo fatto quattro pareggi in più nel girone d’andata ora staremmo parlando di un ritorno molto buono. Sappiamo che dobbiamo recuperare punti man mano e ogni partita per noi è un’occasione, mi spiace avere così tante partite e pochi giocatori. Questo è il mio nemico principale“.

Grande merito anche ai tifosi: “Questa vittoria è dei tifosi. La meritano: in qualsiasi altra città o posto in alcuni momenti ci avrebbero abbandonato. Invece si sono fatti sentire, ci abbiamo parlato, ma non sono mai mancati e hanno sempre provato a darci quel qualcosa in più. Quando mi si chiede perché hai scelto Vicenza la risposta è questa qua: è una piazza troppo bella, importante e i tifosi ci stanno dando una grossa mano“.

Tante assenze e acciacchi: “Le assenze pesano, anche se fanno dare qualcosa in più agli altri. Ovviamente mettono in difficoltà più me, quando vorrei schierare determinate formazioni o cambi: è un puzzle che devi mettere a posto, spesso per una scelta fisica, al posto che tattica“.

Ancora una volta il tecnico ha poi detto la sua su Contini: “Ripeto. Il portiere è in porta per parare, Nikita è forte e lo sapevamo, sta facendo molto bene e quello che mi piace di più di lui è la personalità. Sta dando qualcosa di importante trasmettendo sicurezza al reparto arretrato. Sicuramente lui è turbato, come lo siamo un po’ tutti. La guerra è una cosa assurda, che nessuno vorrebbe, penso ci meritiamo tutti di vedere qualcosa di diverso, anche perché a pagare sono sempre i più deboli“.

Infine ha concluso con un pensiero sul fantasista biancorosso che oggi ha deciso la partita: “Da Cruz? Per il 75% delle persone dopo Cremona contro il Pordenone era da lasciare fuori. Ma è un giocatore forte, che ha carattere e personalità, che può sbagliare un rigore perché li calcia: è il più bravo di tutti a farlo. Ne sbaglierà altri, ma il problema è chi i rigori non li vuole battere per non prendersi la responsabilità. Alessio invece se la prende, non avevo nessun tipo di timore, ci ha dimostrato serenità e sapevamo di poter contare su di lui. Il gol che ha fatto penso che ha fatto sì che il 75% di cui parlavo prima abbia cambiato idea“.

 

 

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