
Prende sempre più forma il sogno della famiglia Rosso. E anche la panchina è ricca di elementi cresciuti nel vivaio
È il sogno di molte società: costruire una prima squadra con giocatori autoctoni, del territorio, possibilmente cresciuti nel vivaio. In questo senso il Vicenza non ha mai fatto mistero sui propri obiettivi. La volontà è creare per il futuro una prima squadra quasi interamente vicentina. E il club sembra essere sulla buona strada.
Contro il Pordenone, nell’ultima gara, i vicentini in campo ad un certo punto erano tre: Michele Cavion, originario di Schio, Loris Zonta, di Cartigliano, Tommaso Mancini, vicentino della città. In panchina c’era poi Christian Maggio, di Montecchio Maggiore, e un folto gruppetto di ragazzi del vivaio, il portiere Mattia Morello, il terzino Thomas Sandon, che ha già esordito in prima squadra, e l’attaccante Filippo Alessio.
Al Granillo di Reggio Calabria, i baby biancorossi in panchina, vista l’emergenza che si trova ad affrontare il tecnico Brocchi, saranno addirittura otto: oltre ai più navigati Sandon e Mancini, ci saranno Confente, Lattanzio, Cester, Djibril, Favero, Alessio. Tutti pronti a fare la loro parte se saranno chiamati in causa.
